mercoledì 26 ottobre 2011

Cronaca del Consiglio Comunale del 20 ottobre 2011

Cronaca del Consiglio comunale
Il 20 ottobre 2011 si è svolto un importante consiglio: importante sia per l’argomento in discussione (gli equilibri di bilancio) che per il modo in cui è stato affrontato dalla maggioranza, un misto di incompetenza e arroganza, il cui esito è una deliberazione illegittima che mette in pericolo i conti del comune e fa rischiare lo scioglimento del Consiglio comunale e nuove elezioni.

Premessa
Il D.Lgs. 267/2000 prescrive che il Consiglio comunale almeno una volta l’anno, entro il 30 settembre, deve verificare se le entrate e le spese previste nel bilancio sono rispettate, sono in equilibrio tra loro. Se non lo sono deve prendere provvedimenti per riportare i conti in pareggio. E’ un controllo importante per la finanza locale, tant’è vero che la legge prevede che se non viene fatto è come se non fosse stato approvato il bilancio di previsione: di conseguenza viene nominato un commissario per farlo e il Prefetto inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale.
I nuovi amministratori hanno affrontato la verifica degli equilibri di bilancio in modo almeno superficiale. Non hanno tenuto il consiglio comunale entro il 30.9.2011, così il Prefetto prima ha richiamato il sindaco, poi lo ha diffidato ad approvare la salvaguardia degli equilibri entro il 26.10.2011.
Soltanto il 14 ottobre il presidente ha convocato il Consiglio comunale per giovedì 20, ma fino a mercoledì agli atti vi è solo la proposta di deliberazione senza alcun documento contabile allegato. Soltanto mercoledì pomeriggio in Commissione consiliare, a meno di 24 ore dal Consiglio, viene data qualche informazione in più. Eppure l’attuale assessore al bilancio quando era presidente del consiglio esigeva, giustamente, che gli atti del consiglio fossero pronti il giorno della sua convocazione. Ma ora che amministra tale rigore e trasparenza non la attua, né la richiede ai suoi nuovi alleati.
Ma la superficialità, o meglio l’incompetenza, dei nuovi amministratori si rivela soprattutto dal fatto che non hanno portato in Consiglio comunale l’approvazione del bilancio consuntivo 2010, che ha un diretto rapporto con la verifica degli equilibri di bilancio. Si dice che sia stato approvato preliminarmente dalla Giunta. Ma gli atti non sono stati depositati, né sono stati avvisati i consiglieri e comunque tra l’avviso e lo svolgimento del Consiglio comunale di approvazione del consuntivo devono trascorrere 20 giorni, troppi per rispettare la diffida del Prefetto e non rischiare lo scioglimento.

Cronaca del consiglio
Così si arriva al consiglio comunale del 20 ottobre. I consiglieri dell’Unione presentano una richiesta di rinvio della votazione degli equilibri di bilancio perché come dice il D.Lgs 267/2000 non si può accertare il rispetto del pareggio dei conti se non è stato approvato dal Consiglio comunale il bilancio consuntivo dell’anno precedente. E perché, come dice il Regolamento del Consiglio comunale, non si può mettere in votazione una delibera i cui atti completi non siano stati a disposizione dei consiglieri nei tre giorni precedenti il Consiglio. I consiglieri dell’Unione chiedono che sia il sindaco ad intervenire per proporre una uscita da questo impiccio in cui la maggioranza si è cacciata con le proprie mani. Ma il sindaco non parla.
Interviene al suo posto il presidente del consiglio che, con i suoi modi spicci, mette in votazione la richiesta di rinvio della discussione che la maggioranza respinge, e poi la salvaguardia degli equilibri di bilancio che invece approva. Entrambe le volte votano soltanto sette consiglieri di maggioranza perché nel frattempo ha abbandonato l’aula Domenico Moreschini, che già in commissione, il giorno prima, non aveva partecipato alla votazione.
Pietropaoli ha dettato la linea: non ammettere gli sbagli né tantomeno superarli con un confronto con la minoranza, ma tirare dritto, calpestando le leggi e mettendo in pericolo i conti del comune e la sopravvivenza stessa del Consiglio comunale.

Successivamente la maggioranza respinge due mozioni presentate dall’Unione:
La maggioranza ha votato contro la mozione che impegnava il sindaco a rinnovare il bando per i tirocini risocializzanti, con la motivazione che non ci sono i soldi. Di conseguenza circa 30 persone l’anno non avranno più la possibilità di un lavoro trimestrale che la precedente amministrazione aveva assicurato anche con i soldi delle proprie indennità. Il sindaco Pascucci è stato bravo ad aumentare la propria indennità e quella dei suoi assessori, ma non trova i soldi per i disoccupati, le donne con figli a carico, i giovani con disagi.
Infine la maggioranza ha votato contro la mozione che impegnava il sindaco a rinominare la Giunta prevedendo la nomina di assessori uomini e donne. La maggioranza, cioè, non intende far rispettare al sindaco Pascucci lo Statuto comunale che stabilisce che la Giunta sia composta da membri di entrambi i generi. Il quarto assessore donna verrà nominato dal sindaco quando lo deciderà la maggioranza. Sono 150 giorni che c’è una giunta illegittima, che non rispetta lo Statuto comunale che prevede che essa sia composta da membri di entrambi i generi. Quanti altri ne devono passare?
Leggi, statuti e regolamenti ci sono per garantire il corretto funzionamento della vita pubblica, non per essere disattesi e piegati ai propri interessi politici di parte.

A cura del Gruppo consiliare L’Unione di centrosinistra

 

lunedì 10 ottobre 2011

Mozione sulle pari opportunità in Giunta

I consiglieri della lista l'UNIONE di centrosinistra, Pino Salinetti, Amerina Paolacci e Alberto Grelli hanno presentato, in data 10 ottobre 2011, una mozione sulla pari opportunità in Giunta.
Di seguito si riporta il testo integrale della mozione:

Mozione sulla pari opportunità fra uomini e donne nella Giunta comunale

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CASTEL MADAMA

 PREMESSO

CHE in data 31 maggio 2011 il Sindaco ha firmato i decreti di nomina degli assessori e il 16 giugno 2011 ha comunicato la composizione della Giunta alla seconda adunanza del Consiglio comunale successiva alle elezioni;
CHE la Giunta risulta composta da tre assessori, tutti e tre di genere maschile;
CHE tra gli otto consiglieri di maggioranza risulta eletta una donna;

 CONSIDERATO

CHE lo Statuto del Comune di Castel Madama richiama espressamente l’obbligo di tutela della pari rappresentanza di genere; infatti l’art. 63 stabilisce che il sindaco deve assicurare “condizioni di pari opportunità fra uomini e donne con la presenza di entrambi i sessi nella composizione della Giunta”;;
CHE la Giunta attualmente in carica, composta da soli uomini, disattende in modo evidente quanto previsto dallo Statuto comunale all’art. 63 sopra citato e non tiene conto dell’apporto prezioso che le donne sanno offrire in ogni ambito della società e delle istituzioni pubbliche;
CHE i Tribunali Amministrativi Regionali, tra cui quello del Lazio, in numerosi Comuni hanno annullato i decreti del Sindaco di nomina di Giunte costituite o da soli uomini o da un numero insufficiente di donne, ravvisando in ciò una violazione degli Statuti comunali, e costringendo i Sindaci ad adeguare la composizione delle Giunte ai principi di pari opportunità, al fine di garantire la giusta rappresentanza di genere;

 CONSIDERATO ALTRESì

CHE da 140 giorni il Comune di Castel Madama è amministrato da una Giunta, la cui composizione è in aperta violazione dello Statuto comunale;
CHE tale situazione non è più tollerabile;

 IMPEGNA IL SINDACO

A ritirare, entro 15 giorni, i provvedimenti di nomina degli attuali assessori e a rinominarli assicurando la presenza di entrambi i sessi nella composizione della Giunta, così come stabilisce l’art. 63 dello Statuto Comunale.


I consiglieri comunali
Giuseppe Salinetti, Amerina Paolacci, Alberto Grelli

Mozione sul disagio socio-economico

I consiglieri della lista l'UNIONE di centrosinistra, Pino Salinetti, Amerina Paolacci e Alberto Grelli hanno presentato, in data 10 ottobre 2011, una mozione sulle misure adottate per la riduzione del disagio socio-economico.
Di seguito si riporta il testo integrale della mozione:

Mozione su misure per la riduzione del disagio socio-economico

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CASTEL MADAMA

 PREMESSO

CHE dal 2007 la situazione socio-economica delle famiglie di Castel Madama a seguito della crisi finanziaria generale, si è molto aggravata soprattutto per i giovani disoccupati e gli espulsi dal lavoro;
CHE il Comune di Castel Madama ha attuato dal 2007 al 2011 progetti, approvati con le deliberazioni di giunta comunale nn. 31/2007, 23/2008, 10/2009, 59/2010, volti alla riduzione del disagio economico e al reinserimento sociale, in parte finanziati con le somme risparmiate a seguito della auto-riduzione delle indennità di carica degli amministratori;
CHE tali provvedimenti hanno consentito a 101 persone - individuate attraverso avvisi pubblici tra donne con figli a carico, adulti disoccupati, giovani a rischio di emarginazione sociale e soggetti con particolari problematicità derivanti da stati di dipendenza - di svolgere attività di utilità sociale e di ricevere un contributo economico che, seppure di lieve entità e limitato nel tempo, ha rappresentato non solo una forma di sostegno al reddito familiare, ma anche il riconoscimento di una funzione sociale che ha rafforzato la dignità della persona, migliorato la propria autostima e il reinserimento nel sistema delle relazioni sociali del paese;
CHE in questi ultimi mesi, a causa dell’inasprimento della crisi, le condizioni di numerose famiglie castellane sono ulteriormente peggiorate;

 CONSIDERATO

CHE il 30 settembre 2011 si è concluso l’ultimo turno trimestrale;
CHE a tutt’oggi la Giunta comunale non ha assunto alcun atto relativo alla prosecuzione dei progetti di riduzione del disagio socio-economico;

 IMPEGNA
 IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Ad approvare anche per gli ultimi mesi del 2011 e per il 2012 un progetto mirato a ridurre il disagio socio-economico, rivolto ai soggetti più colpiti dalla crisi e a rischio di emarginazione sociale, individuati attraverso un avviso pubblico.


I consiglieri comunali
Giuseppe Salinetti, Amerina Paolacci, Alberto Grelli