sabato 18 giugno 2011

Valutazioni sulla presentazione della nuova Giunta del sindaco Pascucci

UNA GIUNTA CONTRO IL VOTO DEI CITTADINI
NON PER IL BENE DEL PAESE MA PER NON LITIGARE SUBITO

Nel consiglio comunale del 16 giugno il sindaco ha comunicato i tre assessori (Nonni, Liberati, Cascini) e l’assegnazione delle deleghe ai restanti sei consiglieri, escluso Pietropaoli.
L’Unione di centrosinistra dissente dalle modalità e dai criteri di nomina degli assessori e di distribuzione delle deleghe ai consiglieri comunali del sindaco Pascucci per questi motivi.

Non sono stati rispettati i tempi della comunicazione degli assessori al Consiglio comunale
La normativa stabilisce che il sindaco comunichi i componenti della giunta al consiglio comunale entro un periodo massimo di 20 giorni dall’insediamento. Invece il sindaco Pascucci ha comunicato la nuova amministrazione al consiglio del 16.6.2011 dopo ben 30 giorni dalla sua proclamazione.

Contrariamente da quanto prescrive lo Statuto Comunale non vi sono donne in giunta
Lo Statuto comunale prevede che siano assicurate condizioni di pari opportunità tra uomini e donne con la presenza di entrambi i sessi nella composizione della Giunta. Invece quella nominata dal sindaco prevede la presenza solo di uomini nonostante fra gli eletti della maggioranza vi sia una donna.

La composizione della giunta non rispetta il voto dei cittadini ma gli equilibri politici della maggioranza
Il sindaco non ha nominato gli assessori secondo il principio politico della volontà popolare, perché se così fosse i quattro assessori sarebbero dovuti essere i primi quattro eletti. Invece, solo Michele Nonni è stato nominato assessore. Gli altri due assessori sono “esterni”, cioè non eletti dai cittadini: Cascini addirittura è stato candidato consigliere ma è stato sonoramente bocciato dagli elettori; mentre Liberati non si è nemmeno presentato al giudizio dei cittadini. La giunta nominata dal sindaco è quella che, nella storia del Comune di Castel Madama, ha ottenuto meno consensi elettorali. Se non si volevano seguire le indicazioni che sarebbero venute dal voto di preferenza dei cittadini, si doveva avere il coraggio, l’onestà e la trasparenza di dichiarare in campagna elettorale chi avrebbe fatto parte della giunta secondo gli accordi fatti “a prescindere” dagli elettori.

Assenza di competenze degli assessori esterni e presenza di un forte conflitto d’interessi
Anche gli assessori esterni non sono stati scelti per competenze specifiche, ma per equilibri politici della maggioranza. Infatti, il ricorso agli assessori esterni si giustifica soltanto per aggiungere all’amministrazione comunale persone con particolari ed indiscutibili competenze specifiche. Invece i due assessori esterni nominati non hanno né titoli di studio, né esperienze professionali tali da giustificare la loro scelta rispetto a quella di tanti altri cittadini. Anzi l’assessore al bilancio e alle attività produttive e quindi al commercio, essendo proprietario delle uniche due medie strutture di vendita all’interno del centro urbano, può esercitare il suo potere per limitare o ostacolare la concorrenza nel settore commerciale impedendo la conseguente riduzione dei prezzi dei generi di prima necessità contro gli interessi dei cittadini. Chiediamo al sindaco di riflettere sull’assegnazione di questa delega e di eliminare tale evidente ed enorme conflitto d’interessi.

La distribuzione delle deleghe non è funzionale all’efficienza amministrativa
La scelta di spezzettare deleghe omogenee per dare un qualche incarico a ognuno dei sei consiglieri non garantisce affatto una gestione efficiente. Sia perché deleghe importanti come scuola, cultura, servizi sociali sono state assegnate a consiglieri che non avendo assessorato non possono portare avanti con il necessario tempo, continuità e tempestività questi aspetti non secondari dell’attività amministrativa; sia perché settori omogenei, come la cultura, sono stati spezzettati tra due, tre consiglieri delegati, generando confusione su chi deve assumere decisioni e difficoltà nei rapporti con i cittadini, le associazioni, le imprese e gli uffici comunali.

Gli equilibri politici sono anteposti alla buona amministrazione
Il criterio di composizione della giunta e degli incarichi sembra più quello di accontentare tutti gli eletti e tutte le componenti politiche che hanno contribuito alla vittoria (tranne il candidato del consigliere regionale dell’IdV), piuttosto che quello di dare un’efficiente amministrazione a Castel Madama.
Tant’è vero che come comunicato in consiglio non sono riusciti a raggiungere un accordo per la nomina del quarto assessore. Forse anche perché, per statuto, deve essere una donna e la nomina dell’unica donna eletta, visto che non si può ricorrere per la terza volta all’assessore esterno, romperebbe i precari equilibri della maggioranza.

Il sindaco Pascucci ha cominciato molto male: non si governa bene il paese se non si rispetta la volontà dei cittadini, al massimo si amministra l’ordinario, oppure si perseguono interessi di parte e non gli interessi generali.
Castel Madama, 17 giugno 2011

2 commenti:

  1. Il Consiglio Comunale è l'Organo più rappresentativo di una Comunità,pertanto non se ne possono calpestare il valore e l'importanza.
    Il Sindaco Pascucci ha presentato ai presenti una Giunta, seppur provvisoria, tutta al maschile, rimandando alla Giunta definitiva la questione 'quote rosa'.
    Per quale logica è stata fatta questa scelta,lo ha spiegato il capogruppo,cons.Parmegiani.
    Ad 'aspettare' quindi è una donna,ma questo non mi sorprende affatto.
    La cosa più sorprendente è che all'unica donna in maggioranza, cons.Pamela Lolli, è stata assegnata anche la delega alle Pari Opportunità!
    Noto una incoerenza.

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  2. Attendiamo dallo stesso cons. Pamela Lolli una sua considerazione a riguardo su questo blog...

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